Da sempre, le lastre in gres porcellanato di Casalgrande Padana sono sinonimo di versatilità, creatività e facilità di installazione. L’eleganza delle superfici e la raffinatezza degli effetti materici, uniti alle impareggiabili performances tecniche, mettono a disposizione una pluralità di soluzioni adatte a tutti gli scopi, anche quelli del designer più esigente.
Come realizzare top per bagni e cucine con le lastre in gres porcellanato di Casalgrande Padana
20 Ottobre 2020

I formati e gli spessori
I formati più comunemente utilizzati per la realizzazione di top in gres porcellanato per bagni e cucine variano dal 75.5x151 cm all’ 88x176 cm, dal 90x180 cm al 90x270 cm fino al 118x236 cm, 118x258 cm, 118x278 e al 160x230 cm, con spessori che oscillano dai 12 ai 10 mm fino allo spessore sottile di 6 e 6.5 mm. Lo spessore della lastra ceramica destinata ad utilizzo nel top, deve essere opportunamente selezionato in ragione della geometria del taglio, delle caratteristiche del supporto ove verrà installato e dell’utilizzo dell’arredo stesso. Inoltre tutti questi formati vengono forniti in versione rettificata, tranne per il formato 160x320 cm in spessore 12 mm che viene fornito in versione non rettificata: normalmente, infatti, i primi cm del bordo vengono volutamente “scontornati” per ottimizzare al meglio l’organizzazione del taglio.
Progettare la forma: raccomandazioni e consigli d’uso
Per lavorare al meglio le lastre ceramiche di Casalgrande Padana, occorre tenere in considerazione alcuni accorgimenti.
Distanza minima dai bordi
Fori, aperture e tagli a scasso devono essere effettuati ad una conveniente distanza minima dal bordo (dmin), all’interno della quale è opportuno che la lastra non presenti lavorazioni. È difficile definire un valore per la distanza minima, poiché esso dipende dai livelli di sollecitazione e dal grado complessivo di superficie lavorata della lastra. Indicativamente, si può mantenere una distanza minima dai bordi non inferiore a 7 - 8 cm. Nel caso non sia possibile mantenere questa distanza, in virtù di una geometria eccessivamente complessa, è consigliabile dividere la geometria in sottomultipli quadrati o rettangolari.


Rinforzo con stuoia
Qualora gli elementi d’arredo presentino aperture di grande entità e la lastra debba essere considerevolmente forata e lavorata, la geometria e la conformazione del taglio stesso possono richiedere l’applicazione di una stuoia di sicurezza sul retro della lastra. Se non espressamente richiesta al momento dell’ordine, la stuoia può essere eventualmente applicata al retro della lastra in laboratorio mediante appositi macchinari, utilizzando resine epossidiche di alta qualità ed una stuoia in fibra di vetro di idonea grammatura.
Arrotondamento degli angoli
Come regola generale, sia nel caso di taglio ad idrogetto che nell’ipotesi di taglio a disco, angoli perfettamente a 90° sono da sconsigliarsi. Gli angoli di sagome interne a forma rettangolare, comunemente destinate ad incassi in acciaio (lavabi, fornelli, etc.) devono essere necessariamente arrotondati. Il raggio di arrotondamento non deve essere in nessun modo inferiore allo spessore della lastra. Lo stesso accorgimento può essere mantenuto anche in caso di vertici con apertura angolare differente (angoli ottusi od acuti). L’incisione circolare in corrispondenza dei vertici, nel caso di scassi, deve essere sempre effettuata prima di qualsiasi altro taglio lineare a disco.

Giunture tra ceramica e altri materiali
Ogni qualvolta è necessario accostare il top ceramico ad altre superfici (elementi d’arredo, muri dell’ambiente, elementi metallici, serramenti, etc.) e sia richiesta successiva stuccatura elastica, è importante che lo spazio tra queste superfici e la ceramica sia convenientemente definito considerando: i coefficienti di dilatazione degli elementi afferenti (per il grès porcellanato, 6x10-6), eventuali movimenti e/o deformazioni a cui gli elementi devono assolvere e l’elasticità della stuccatura.
Sviluppo planimetrico per top in ceramica
La realizzazione di un top per bagno o cucina con lastre in gres porcellanato di grande formato Kontinua deve tenere conto del tipo e della forma del mobile da realizzare, dell’effetto estetico e cromatico della lastra da impiegare e della tipologia di struttura disponibile.
In ogni caso, la ceramica assolve meramente a funzioni di rivestimento e non può avere impieghi “strutturali”. In fase progettuale, in funzione dei livelli di utilizzo attesi, è opportuno prevedere e quindi ridurre le eventuali criticità derivanti da un uso improprio del top ceramico, tra i quali si segnalano i seguenti accorgimenti:
- geometria del top: non sono generalmente consigliabili tagli diagonali per congiungere diverse porzioni. È preferibile invece eseguire sempre tagli retti, per porzioni di lastra preferibilmente quadrate e rettangolari, che non presentino considerevoli squilibri di sezione reagente. È quindi preferibile che geometrie particolarmente complesse vengano scomposte in sottomultipli rettangolari da congiungersi in fase di montaggio.



- parti a mensola: qualora l’arredo presenti porzioni non completamente sostenute dal supporto d’arredo o sporgenze “a mensola” è da suggerirsi una lastra di spessore di 12 mm opportunamente fissata e sorretta. La geometria, la tipologia, il numero e la natura dei supporti atti a sorreggere tale lastra devono essere definiti in fase progettuale in funzione dei massimi utilizzi attesi durante la vita utile dell’arredo.
Installazione di lavandini ed elementi metallici
Per l’installazione di lavandini o altri elementi in metallo in corrispondenza di taglio a scasso nella lastra, è opportuno sagomare i bordi in funzione del risultato estetico prefissato. Le tipologie di accostamento sono le seguenti:
- accostamento upper top: è la soluzione più semplice ed immediata e non richiede particolari cure nell’effettuare la lavorazione dello scasso poiché l’incisione viene completamente nascosta. È consigliabile che l’elemento metallico non sia “appeso” al top, ma venga fissato a supporti sottostanti per scaricare opportunamente il peso;

- accostamento lower top: consiste nell’agganciare l’elemento chimicamente e meccanicamente alla parte retrostante della lastra. In tal caso, è normalmente consigliabile che l’elemento metallico non sia appeso al top, ma sia fissato a supporti sottostanti per scaricare opportunamente il peso. Inoltre, è vivamente consigliato rinforzare la lastra sul retro nei casi in cui siano richieste finiture lower-top. È inoltre consigliabile bisellare entrambi gli spigoli onde evitare sbeccature durante l’utilizzo dell’arredo;

- accostamento level top: questa finitura, particolarmente apprezzata dal punto di vista estetico, richiede l’asportazione di una porzione superficiale di lastra in quanto elemento metallico e superficie superiore della lastra risultano allo stesso livello. Tale asportazione non deve mai eccedere il 20% dello spessore totale della lastra (escluso l’eventuale rinforzo retrostante). Come per il precedente caso, è consigliabile che l’elemento metallico non sia appeso al top ma sia fissato a supporti sottostanti per scaricare opportunamente il peso. Lo spazio tra la lastra e l’elemento metallico, così come il materiale elastico di riempimento, deve essere convenientemente definito in fase progettuale in funzione delle reciproche dilatazioni termiche dei materiali coinvolti (per il grès porcellanato, 6x10-6).

Finitura del bordo
L’eleganza delle lastre in gres porcellanato di Casalgrande Padana, utilizzate come rivestimento di un arredo, acquista maggior pregio se i contorni vengono adeguatamente lavorati. La scelta del bordo è puramente estetica, ma occorre disporre di idonei macchinari e frese.
Gli effetti cromatici della superficie della lastra non sono completamente presenti all’interno del suo spessore ed è quindi utile scegliere il tipo di finitura di bordo in funzione di tale peculiarità estetica. In ogni caso, a seconda della tipologia prescelta, è possibile andare a sgrossare, satinare o levigare il bordo. A tale scopo, esistono idonee macchine automatiche con mole diamantate oppure pad abrasivi da montare su platorelli per smerigliatrice angolare o avvitatore, a grana differenziata a seconda del grado di finitura richiesto. In entrambi i casi, occorre riferirsi sempre alle istruzioni del fornitore per individuare i parametri operativi ottimali (numero dei giri, tipologie di grane, sequenza ottimale delle grane). Per gli arredi che presentano un elevato rischio di sbeccature durante la loro vita utile è raccomandabile preferire finiture con spigoli arrotondati.











Controllo del supporto di installazione
Il supporto d’arredo ove verrà installata la lastra deve necessariamente possedere tutte le caratteristiche necessarie per fare fronte alle esigenze derivanti dal suo utilizzo finale e deve essere specificatamente scelto in funzione: della geometria dell’arredo, dei livelli d’utilizzo previsti dell’arredo, delle esigenze di durabilità, in relazione all’ambiente in cui è destinato l’arredo e delle caratteristiche estetiche dello stesso, qualora vi siano elementi a vista o seminascosti.
Proprio in ragione della variabilità della tipologia e della natura del supporto, non è noto a priori uno spessore minimo del supporto raccomandabile, valore che deve essere normalmente raccomandato dal fornitore dello stesso. In ogni caso, la ceramica di finitura, avendo un ruolo esclusivamente estetico, non ha alcuna valenza strutturale: la ripartizione dei carichi derivanti dal suo utilizzo e il sostegno dei pesi propri derivanti dall’assemblaggio dell’arredo devono essere assolti da veri e propri elementi strutturali.
Scontornatura
Se la geometria dell’arredo da realizzare lo richiede, effettuare anzitutto una scontornatura della lastra secondo le misure desiderate. La scontornatura può essere fatta con qualsiasi attrezzatura di taglio e lavorazione a disposizione (idrogetto, frese a ponte, etc.). In generale, la scontornatura della lastra è sempre da consigliarsi, anche in funzione di una ottimizzazione geometrica dei tagli da ricavarsi.
Movimentazione della lastra lavorata
La movimentazione rappresenta una delle fasi più critiche e “stressanti” per la lastra lavorata. Occorre tenere presente che, in relazione all’entità dell’area asportata durante la fase di lavorazione, la movimentazione può indurre elevati livelli di carico/stress al manufatto che può così rompersi e vanificare il lavoro svolto.
È quindi opportuno:
- eliminare qualsiasi spostamento superfluo, sia dalla postazione di lavorazione a quella di stoccaggio, sia da quest’ultima al luogo di installazione;
- stoccare le lastre lavorate su un supporto stabile, in grado di assorbire qualsiasi tipo di vibrazione presente in un normale laboratorio e che non induca eccessive sollecitazioni flessionali o torsionali;
- qualora la porzione di lastra da asportare/lavorare sia considerevole e la movimentazione implichi diversi passaggi, è opportuno già pianificare e prevedere una stuoia di rinforzo applicata sul retro della lastra;
- tutte le operazioni di movimentazione della lastra tagliata devono essere effettuate in maniera cauta, lenta e in modo da evitare brusche oscillazioni/vibrazioni della stessa;
- durante il trasporto da un luogo all’altro, è necessario irrigidire in maniera adeguata la lastra lavorata per evitare fenomeni flessionali e torsionali. Tale accorgimento può essere effettuato prevedendo telai temporanei in legno o vassoi con pianale rigido e resistente per il trasporto in piano. Se trasportata in verticale, posizionare la porzione di lastra con più parti asportate rivolta verso l’alto;
- proteggere i bordi della lastra con profili para/spigoli in gomma o altro materiale morbido.



Installazione
La lastra ceramica lavorata può essere incollata al supporto a patto che esso possieda i fondamentali requisiti di robustezza e planarità e sia in grado di resistere ai carichi progettualmente attesi. L’installazione su supporti non planari, privi di resistenza o non progettati per l’utilizzo finale può provocare rotture e lesioni della lastra lavorata.
La scelta dell’adesivo per fissare la lastra al piano d’appoggio è legata alla natura del supporto stesso e deve garantire la compattezza dello strato di collante per resistere ai carichi di progetto. Tale strato deve inoltre possedere un determinato grado di elasticità per consentire i fisiologici movimenti differenziali che insistono tra ceramica e supporto anche in fase d’esercizio.
Se la lastra è installata su supporti costituiti da più parti (ad esempio, pensili della cucina o del bagno) deve essere garantita la perfetta planarità del piano d’appoggio, specie in corrispondenza di parti forate/lavorate della lastra. Nel caso di top cucina o lavabo realizzati con più lastre lavorate che devono essere accostate allo stesso livello, si consiglia di prevedere una guarnizione di sufficiente elasticità a garantire eventuali movimenti differenziali (ad es. in silicone).

