di Sara Costi
Grazie alle elevate prestazioni tecniche il gres porcellanato è ormai considerato uno dei materiali più utilizzati per il rivestimento di pavimenti e pareti, sia in interno che in esterno e nei diversi ambiti progettuali che spaziano dall’edilizia residenziale fino alle superfici commerciali e agli edifici pubblici.
Il gres porcellanato è infatti un materiale resistente, inalterabile nel tempo e a qualsiasi condizione climatica, ingelivo, inassorbente, inerte e ignifugo. Costituito esclusivamente da materie prime naturali, prive plastica e sostanze nocive, risulta essere completamente riciclabile ed ecosostenibile, resistente all’attacco chimico, alle macchie, all’usura, all’abrasione e a qualsiasi sollecitazione esterna. Infine, grazie alla tecnologia Bios Ceramics il gres porcellanato è anche antibatterico, autopulente e in grado di ridurre gli agenti inquinanti.
Le variabili da tenere in considerazione quando si sceglie di posare un materiale così versatile sono dunque molteplici. Prima di tutto occorre capire se il rivestimento sarà in interno o in esterno, a pavimento o a parete e quale sarà il mood che si desidera donare al progetto. A parità di prestazioni, non tutti i prodotti sono infatti ugualmente idonei e sono necessarie alcune valutazioni affinché vi sia una rispondenza tra l’intervento architettonico e lo stile che si intende imprimere ad un ambiente.
Le superfici naturale, lucida o levigata, lappata o satinata e antiscivolo per l’esterno, si uniscono così all’ampia varietà di texture ad effetto marmo, pietra, legno, cemento o metallo, per progettare spazi dal sapore rustico, country, classico, moderno o mininmalista. Oppure in stile scandinavo, cozy, shabby chic, japandi, wabi- sabi vintage, retrò o provenzale.
Ad ogni stile la sua superficie
Ogni stile è portatore di differenti peculiarità materiche e gamme cromatiche. Quando si pensa allo stile classico si tende a far riferimento a residenze con arredi tradizionali all’interno di ambienti che cercano una continuità ideale con il passato. Per far risaltare i dettagli e donare uniformità stilistica alla composizione d’interni, la finitura che meglio si adatta a questo mood è quella levigata o lucida nella texture effetto marmo o effetto pietra.
Adatto ad ambienti di grandi dimensioni come i classici loft newyorkesi o i moderni living open space, lo stile metropolitano è quello che più di tutti richiama con forza l’estetica industriale. Gli elementi ricorrenti di questo mood sono le ampie finestre, le finiture cromatiche disomogenee, le pareti perimetrali lasciate volutamente grezze con intonaci chiari, gli alti soffitti, le travi, le condutture e i tubi a vista. Tipici dello stile industriale sono i pavimenti con superficie naturale o lappata posati con fuga ridotta al minimo per donare maggiore continuità all’ambiente, ad effetto cemento oppure metallo.
Se lo stile che si desidera ottenere è quello minimalista, nipponico, contemporaneo e rigoroso, caratterizzato da pochi oggetti e da toni volutamente neutri, la scelta migliore sarà quella di optare per una superficie naturale, lappata o satinata, sia a pavimento che a rivestimento ad effetto metallo o pietra.
Quando si pensa allo stile scandinavo con la sua estetica pulita e sostenibile, si immaginano spazi risposanti e superfici naturali effetto legno o effetto cemento. Caratterizzato da linee semplici, da caldi e chiari colori pastello e da grandi e luminose vetrate, lo stile nordico si contraddistingue per la costante ricerca di ambienti accoglienti e confortevoli.
Infine, è possibile realizzare pavimenti sopraelevati attraverso l’utilizzo di supporti in polipropilene disponibili con alcune altezze fisse o regolabili. Facilmente rimovibili e ispezionabili, i pavimenti sopraelevati per esterno permettono, nell’intercapedine sottostante, il passaggio di impianti elettrici e idrici.